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Ai Act: ecco i punti chiave della regolamentazione europea sull’intelligenza artificiale

Intelligenza artificiale: non si può non parlare dell’accordo raggiunto a livello europeo sulla proposta di Regolamento. A due anni e mezzo dalla formulazione della prima proposta da parte della Commissione europea, nella notte dell’8 dicembre e al termine di un “negoziato fiume” condotto a ritmi serrati, il trilogo composto da Commissione, Consiglio e Parlamento Europei ha finalizzato l’intesa politica sull’AI Act: primo pacchetto di norme deputate a regolamentare l’utilizzo dei sistemi artificiali sul territorio dell’Unione. L’accordo, definito “storico” dal commissario europeo Thierry Breton, manca ancora di un testo ufficiale. La versione definitiva, affidata in queste settimane allo scrupoloso ‘labor limae’ dei tecnici, verrà infatti votata a febbraio – stando a quanto dichiarato dal co-relatore Brando Benifei – per poi essere definitivamente approvata dal Parlamento e dal Consiglio dell’Unione Europea. Con l’AI Act l’Europa è il primo paese al mondo a dotarsi di un quadro normativo unico, volto ad assicurare che i sistemi AI utilizzati in ambito comunitario siano in linea con i diritti e i valori dell’Unione, così garantendo il bilanciamento tra istanze di innovazione ed esigenze di protezione. Una regolamentazione solida, che punta a promuovere lo sviluppo e l’adozione di AI sicure e affidabili nel mercato unico dell’Ue e della quale, afferma la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, “ci si può fidare”.

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